La scatola e' stata realizzata nel laboratorio di restauro e con l'assistenza tecnica di Enrico Saletti.
Quest'opera e' frutto di una pausa di riflessione durata un paio di anni.
Ho concepito questa scatola riflettendo sulle esperienze fatte con i testi interattivi, sul rapporto particolare che instaurano con le persone e con il tempo.
Desideravo fortemente produrre qualcosa che si potesse toccare, che avesse una sua qualità come oggetto, che mi richiedesse di passare del tempo a costruirlo, provarlo perfezionarlo.
Mi piaceva l'idea che fosse manipolabile , che bisognasse avere il coraggio di allungarci sopra le mani.
Volevo sperimentare l'amore artigianale, e infondere la stessa voglia che spinge a spaccare la bambola per vedere come e' fatta.
Ho l'impressione che, in un suo modo obliquo, tutto questo non sia affatto lontano da una certa psicologia del modo digitale.
Il titolo della poesia è 'Capace di cambiare'.
Da una parte, ovviamente, c'e qui la mia idea fissa che il testo sia sempre mutevole, che implichi sempre uno sforzo di scoperta da parte di chi lo legge, dall'altra l'impegno che volevo prendere con me stessa nell'inteprendere un'opera che impone tempi di costruzione ben diversi dal digitale.
Lavorare con i materiali mi ha aiutato a distaccarmi dalla abitudine al meccanismo di stimolo risposta che induce il digitale.
E il tema del testo è proprio la scoperta di un tempo diverso da quello veloce, il desiderio di trovare un ritmo piu appropriato.